Puoi contattarci ..
Puoi contattarci telefonando al numero +39 0461 260490, scrivere direttamente a trento@amicitrentini.it o compilare il modulo qui sotto.
Il tuo 5 per mille a favore di Amici Trentini. 5 secondi x 1000 bambini. Ci sono scelte che non costano nulla e possono aiutare a cambiare il futuro di tanti bambini. Come quella di destinare il 5x1000 ad Amici Trentini.
Una giovane donna racconta la ricerca delle proprie origini biologiche e, contemporaneamente, l'esperienza della propria maternità adottiva, nel segno della necessaria e sofferta rielaborazione del proprio vissuto e dell'accoglienza prima ricevuta e poi ridonata. Il libro racconta con straordinaria limpidezza quello che un figlio vive, racconta il desiderio, il timore e il rischio di chi impara a essere genitore. L'iniziativa gratuita e aperta a tutta la cittadinanza potrà essere un'occasione per conoscere più da vicino l'esperienza dell'adozione.
Introdurrà la serata Laura Ebranati, psicologa dell'Equipe di Amici Trentini.
La voce di Raffaella Fracalossi interpreterà alcuni brani tratti dal libro.
A fine serata è previsto uno spazio dedicato al confronto con l'autrice.
Una storia di adozione
Storia di una figlia adottiva.
L'Associazione Amici Trentini, il Servizio Adozioni dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano e l’Associazione Amici dei Bambini organizzano in collaborazione un ciclo di eventi dedicato al tema della ricerca delle origini da parte dei minori adottati.
Il mondo delle adozioni, nazionali ed internazionali, è soggetto a continue evoluzioni politiche, sociali, culturali e giuridiche.
Le adozioni, ed in particolare quelle internazionali, a volte presentano situazioni complesse che impongono un crescente e costante supporto e accompagnamento lungo tutto il percorso, attraverso un’adeguata preparazione della coppia che si apre all’accoglienza adottiva, nonché una valutazione delle competenze genitoriali che tengano conto dei contesti di vita allargati, familiari ed extra familiari, in cui i bambini andranno a vivere.
Uno degli aspetti problematici che, successivamente alla conclusione del percorso adottivo, sta assumendo negli anni particolare rilevanza, trova la sua genesi nella necessità, da parte dell’adottato, di attingere alle informazioni relative alla propria famiglia di origine a completamento della propria identità personale.
Dal punto di vista giuridico si è osservato come la conoscenza delle proprie origini rappresenti un presupposto indefettibile per l’identità personale dell’adottato. Il diritto alla identità personale ed alla ricerca delle proprie radici è salvaguardato dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989, - che assicura, appunto, il relativo diritto a conoscere i propri genitori ed a preservare la propria identità – nonché dalla Convenzione dell’Aja per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, la quale impone agli Stati aderenti di assicurare l’accesso del minore o del suo rappresentante alle informazioni relative alle sue origini, fra le quali, in particolare, quelle relative all’identità dei propri genitori.
Accanto alle leggi, alle sentenze e alle procedure giudiziarie viaggia poi un nuovo “mondo virtuale” (web, Facebook, ecc.), al quale tutti possono attingere senza tutele e garanzie. Di fronte a questo scenario di nuove opportunità di ricerca, diviene pertanto assolutamente necessario adoperarsi per individuare percorsi e modelli di supporto a tutte le persone coinvolte nel processo adottivo (genitori naturali, figli adottivi e genitori adottivi) per i rischi sottesi al percorso di ricerca delle origini che richiede adeguata preparazione e formazione di tutti gli attori coinvolti.
Un convegno dal titolo ‘Sulle tracce della mia adozione’, la proiezione del film ‘Lion – La strada verso casa’ e la presentazione del libro ‘Amata da sempre’, a cura di Giulia Musumeci, saranno i tre momenti forti dell’iniziativa ‘L’adozione e i suoi colori’.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di indagare in profondità, attraverso tutti i mezzi e le competenze a disposizione e nel confronto anche con realtà differenti da quella italiana l’universo adottivo e il meccanismo che sta dietro la necessità, per alcuni minori adottati, di andare a scavare nelle proprie origini biologiche